Nel 1927 Charles Lindbergh attraversa l’Atlantico in aereo e Jules Stévenin si lancia nella forgiatura!
Crea la sua impresa continuando a lavorare presso il suo datore di lavoro che gli offre del lavoro per conto terzi.

Negli anni 30, viene installato il primo maglio e i figli di Jules entrano a far parte dell'azienda... Per poco perché la guerra li separerà!

Negli anni '50, l’attività familiare riparte e l’azienda si dedica a una molteplicità di pezzi per le linee elettriche che sono in fase di costruzione per l’elettrificazione del paese e dell’Europa: si forgiano e si galvanizzano migliaia di accessori e, soprattutto, milioni di steli di isolatori, attività che resterà la sua grande specialità fino agli anni ‘90.

Anticipare : questo è il motto dell'azienda! Le reti elettriche sono ormai state realizzate ed è il momento di diversificare!

Oggi l’azienda è presente in numerosi settori d’attività e destina l’80% dei componenti all’esportazione. I nostri clienti sono aziende leader che, come noi, si sono sapute adattare alle esigenze del mercato: apparecchiature di punta, simulazione digitale, robotizzazione...

Ringraziamo inostri clienti, la famiglia Stévenin, e tutti i nostri dipendenti che hanno contribuito allo sviluppo dei questa bella e giovane impresa!

Vista esplosa di un utensile “Combinato”.

Dopo la forgiatura il grappolo di pezzi viene collocato sulla base dall’operatore o dal robot.

Quando la pressa si abbassa:

La pressa laterale entra in contatto con il pezzo.

L’unità di taglio entra in contatto con la sbavatura, il punzone entra in contatto con il pezzo.

L’unità di taglio taglia la sbavatura e il punzone stappa il pezzo comprimendo la pressa laterale in alto e il cacciaspina in basso. Questi ultimi due sono montati su molle. Gli ammortizzatori sono solidali al cacciaspina e seguono lo stesso movimento fino al punto morto inferiore della pressa.

A questo punto il pezzo sbavato si trova all’interno dell’unità di taglio e la sbavatura è intorno alla base.

Quando la pressa risale :

Nella parte superiore, sotto l’impulso delle molle (che sono state compresse durante l’abbassamento della pressa), la pressa laterale esercita una compressione sul pezzo e sulla molla dell’unità di taglio. Il pezzo si ritrova quindi poggiato sulla base.

Nella parte inferiore, sotto l’impulso delle molle (che sono state compresse durante l’abbassamento della pressa), il cacciaspina, frenato dagli ammortizzatori, risale ed espelle la sbavatura fuori dalla base. La lenta risalita del cacciaspina impedisce alla sbavatura di incastrarsi nei pezzi e fa sì che resti sotto al pezzo sbavato.

La sbavatrice (il processo è diverso in presenza di un robot) recupera i pezzi posati sulla sbavatura e li separa.

Piegatura a caldo: una tecnica non così semplice come si potrebbe pensare!

La piegatura è una tecnica complementare al nostro processo: per alcuni pezzi realizzati a caldo dopo la forgiatura, permette di terminare la forma finale del componente.

Innanzitutto le deformazioni vengono calcolate e previste mediante la simulazione digitale che consente di adattare il profilo del pezzo grezzo. Il tipo d’acciaio e la temperatura sono fattori importanti, ma si deve anche tenere conto del trattamento termico finale, di un’ulteriore calibratura e addirittura della lavorazione finale del pezzo.

L’utensile specifico per la piegatura viene progettato e realizzato internamente, quindi testato in produzione al momento della fase di prototipazione. In generale prima di passare alla fase di produzione, è necessario eseguire degli adeguamenti in modo da raggiungere perfettamente le dimensioni funzionali e le tolleranze definite.